Pesca in Romagna

Pesca in Romagna, informazioni sulle specie di pesce più pescate e sulle tecniche più utilizzate.

Pesca in Romagna

Sulle coste della Romagna e del mare Adriatico in generale la pesca è un’attività praticata dall’alba dei tempi. L’Adriatico è un mare limpido, con fondali che non raggiungono mai profondità elevate. Per questo motivo è un habitat ideale per la vita di molteplici specie di pesce ed è adatto a varie tecniche di pesca.

Le specie ittiche più pescate in Romagna

La specie più caratteristica e abbondante nel nostro mare è sicuramente il pesce azzurro, dal corpo fusiforme e occhi tondeggianti: acciughe, sarde, sardoni, saraghine e sgombri sono una delle risorse di cui la Costa Adriatica è più ricca.

Il pesce bianco, di colore chiaro e dal sapore più delicato, è allo stesso modo molto abbondante: triglie, mazòle, paganelli, siluri.

Importantissimi per l’enorme diffusione nei consumi alimentari sono inoltre i molluschi, in prima linea cozze, vongole, ostriche, di cui abbonda tutto il Mediterraneo, ma anche garagoli e lumachine di mare, e altre diffusissime bivalve come le poveracce e gli scrigni di venere.

Malgrado un calo produttivo negli ultimi anni, la seppia rimane uno dei cefalopodi più importanti nelle attività di pesca italiane e nell’alto Adriatico in particolare, dove viene pescata con reti a strascico e con attrezzi da posta, rappresentando circa il 20% del pescato annuale con reti a strascico.

Estremamente gustosi e ricercati sono infine i crostacei del Mediterraneo. Tra le specie più caratteristiche dell’alto Adriatico troviamo la canocchia e la grancella.

Tecniche di pesca e allevamento ittico in Romagna

Tante sono le specie di pescato tipico della zona, come tante sono le tecniche di pesca, a cominciare dalla pesca a strascico, praticata con reti a bocca fissa, che vengono trascinate sul fondale. Molto sensibile alle condizioni meteorologiche e delle correnti, la pesca a strascico richiede un’attenta programmazione delle uscite in mare.

La pesca a volante, praticata soprattutto per la cattura del pesce azzurro, prevede il traino di un’unica rete trainata da due imbarcazioni medio-grandi, individuando i banchi di pesce tramite uno strumento denominato ecoscandaglio.

La pesca da posta si pratica invece con attrezzi fissi (reti d’imbrocco, tramaglio, nasse, cestini, bertovelli) e in genere si attua in prossimità della costa entro le 20-40 miglia nautiche, ha tempi relativamente brevi e le modalità e il tipo di pescato cambiano a seconda dell’attrezzo utilizzato.

La pesca con draga idraulica è utilizzata per la pesca delle vongole o delle poveracce, entro aree consentite ben delimitate.

La pesca subacquea delle cozze comprende tutte le tipologie di attività che si servono di un sub esperto per la pesca dei mitili, iscritto nei registri della capitaneria: le zone di pesca dei mitili in Emilia Romagna sono “zone di produzione di tipo A in cui è consentita la raccolta e l’utilizzo per il consumo umano diretto”.

Allevamento ittico in Romagna

L’allevamento consiste nella coltura in zone lagunari o in tratti marini delimitati di cui si dispone di concessione. L’allevamento di cozze, o mitilicoltura, si pratica “in sospensione”, su impianti realizzati in un’area demaniale, con un ciclo di raccolta/prima lavorazione che dura dai 10 ai 12 mesi.

Le attività di allevamento delle vongole (venericoltura) si svolgono invece sul fondale, in aree lagunari dedicate; la raccolta avviene utilizzando la “rasca corta”, rastrello a mano con sacco in rete posteriore utilizzato dal pescatore a piedi nell’acqua e la “rasca lunga”, rastrello azionato dalla barca.

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